biblioteca del colore

Visita alla Biblioteca del Colore

Lo sapevate che a Venezia esiste una biblioteca senza libri? Ed è la più straordinaria che io abbia mai visto perché tra gli scaffali non ci sono antichi tomi rilegati ma colori! ​

Circa 5000 piastre di vetro colorato, catalogate in più di 3500 tonalità: un incredibile patrimonio artistico e un sorprendente colpo d’occhio per i visitatori.

Questo luogo così unico si trova a pochi passi dal ghetto ebraico, all’interno della storica fornace Orsoni Venezia 1888. E se l’isola di Murano è sicuramente nota ai più per il vetro soffiato, non tutti sanno che qui, tra i palazzi veneziani nel sestiere di Cannaregio, da più di un secolo vengono realizzati smalti veneziani e ori musivi.

Mecca per mosaicisti, designers e artisti, la fornace Orsoni è un luogo davvero speciale che vi consiglio di visitare: sono certa che ne rimarrete piacevolmente sorpresi. L’azienda propone mensilmente delle visite guidate ma affrettatevi a prenotare perché le liste d’attesa sono piuttosto lunghe!

biblioteca del colore

La fornace viva

Tutto è cominciato nel 1889 – anno successivo alla fondazione della Fornace – grazie alla lungimiranza di Angelo Orsoni che all’Expo di Parigi presentò un inedito campionario di smalti e finiture in foglia d’oro davvero straordinario per l’epoca. Erano gli anni del Liberty, periodo in cui il mosaico venne largamente impiegato nell’arte e nella decorazione di edifici civili. Da allora nella fornace veneziana i crogioli non hanno mai smesso di scaldare la pasta vitrea e le tessere di mosaico prodotte dalla famiglia Orsoni hanno fatto il giro del mondo.

Pannello storico presentato all'Expo di Parigi nel 1889

La visita alla fornace, l’unica a fuoco vivo presente in città, è un salto nel passato. Oltre allo storico pannello che ha ispirato Gaudì per la realizzazione della Sagrada Familia è ancora presente un’antica pressa a cilindro rotante in legno inventata dallo stesso Angelo Orsoni.

Poi ci sono naturalmente i forni dove sabbia, soda e ossidi si fondono per formare gli smalti colorati e perfino un prezioso scrigno d’oro: una lussuosa stanza da bagno interamente decorata con tessere dorate. L’atmosfera d’altri tempi si respira anche nell’accogliente corte con giardinetto abbellito dai variopinti crogioli dismessi: delle vere opere d’arte per caso.

Lavorazioni fatte a mano

Di certo la Biblioteca del Colore è il posto più magico e l’esplosione cromatica cattura immediatamente lo sguardo dei visitatori, ma a sorprendere sono le lavorazioni manuali che ancora oggi si svolgono nella fornace. Come ad esempio l’assaggio del colore: una sorta di prova per testare di volta in volta la tonalità ricercata. O ancora il taglio manuale delle piastre in tessere e l’applicazione della foglia d’oro 24k con la tecnica degli sbruffi.

Io ho potuto apprezzare l’abilità e la velocità delle artigiane addette al taglio delle piastre che in pochi minuti hanno confezionato tanti sacchetti di piccole tessere colorate di smalti veneziani pronti per essere spediti in cantieri di tutto il mondo. Tessere usate per restaurare il mosaico classico di una basilica o per decorare la parete in una moderna villa. Da Los Angeles a Bucarest, dalla metropolitana di Londra al monumento buddhista in Cambogia: qualsiasi progetto può essere arricchito con un pezzo di questo autentico patrimonio artigianale veneziano.    

Il mosaico è "di moda"

Il prestigio, l’unicità delle lavorazioni e la magia dei colori hanno portato la storica fornace ad incrociare più volte la strada anche con il mondo dell’alta moda.

La suggestiva Biblioteca del Colore si è prestata come location perfetta per gli arredi Missoni, altro grande maestro del colore. E per la collezione outdoor 2021 la fornace veneziana ha inoltre realizzato un enorme vaso scultoreo decorato a mano con smalti che riprendono le tonalità delle celebri righe della maison di Gallarate. Un superlativo connubio tra arte, moda e artigianato.

Di recente, anche gli stilisti Dolce & Gabbana hanno scelto Orsoni assieme ad altre tradizionali e prestigiose realtà come Venini, Barbini e Bevilacqua per portare valore aggiunto allo spettacolare esordio in laguna della loro nuova collezione. I mosaici della fornace veneziana hanno infatti arricchito le sontuose stanze della Scuola Grande della Misericordia facendo da cornice all’esclusiva linea casa del noto marchio di alta moda.

 

E perfino i meravigliosi crogioli variopinti marchiati Orsoni hanno avuto il loro momento di celebrità sulla ribalta del fashion-system. Acquistati ed esposti nei punti vendita Bottega Veneta all’interno di un progetto volto a dare visibilità e sostenere le eccellenze artigianali del made in Italy.

Crogioli fotografia di Sandro Santioli

Il mosaico è dunque di moda! Ma non dimentichiamo le iniziative e l’impegno di Orsoni Venezia 1888 anche nel campo dell’arte.  Ad esempio l’istituzione del Master in Mosaico che qui trova la sua collocazione perfetta. E dal 2020 la nascita della Biennale del Colore, un progetto che celebra il colore in modo olistico, capace di coinvolgere tutti i sensi.

Vi assicuro, non c’è posto migliore della fornace Orsoni per immergersi totalmente nel colore!  Non vi resta che scoprirlo con i
vostri occhi.

Master in Mosaico - opera

 

Oggi il patrimonio unico di Orsoni è preservato e valorizzato nel mondo attraverso la presenza globale di TREND Group, eccellenza italiana e mondiale nel campo del mosaico di vetro per l’alto design.

Photo credits Orsoni Venezia 1888
In copertina fotografia di Stefano Pedrelli
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