Pareti decorate con piume di porcellana creano un ambiente suggestivo ed esclusivo… mosaico o boiserie? Sono piastrelle fatte a mano in un laboratorio nel cuore di Nove, piccolo centro della provincia vicentina rinomato per le ceramiche artistiche. Oggi nell’area, un tempo florido distretto artigianale, molti storici operatori hanno chiuso cedendo il passo a chi ha saputo reinterpretare la ceramica proponendo prodotti più affini al gusto contemporaneo. E’ questo il caso di Botteganove e del suo giovane fondatore.
Le origini di Botteganove
Christian Pegoraro gioca da piccolo nella bottega del nonno sporcandosi le mani e apprendendo tutti i segreti della lavorazione e cottura della ceramica. Impara il mestiere ed eredita la passione per quel materiale plasmabile, ma non si riconosce nella produzione classica ormai obsoleta. Desidera trovare la sua strada, rivisitare quel mondo di tradizione artigiana in chiave moderna.
Nel 2013 intraprende l’avventura imprenditoriale concependo Botteganove. All’inizio è quasi una sfida personale, comincia da solo a creare le prime piastrelle utilizzando il know-how e le tecniche acquisite nell’azienda di famiglia. Con dedizione e grande abilità artistica inventa dei rivestimenti ceramici di grande effetto, un inedito dialogo tra produzione artigiana e creatività.
Mosaici fatti da tante piccole tessere in ceramica, eleganti texture, superfici lussuose ed esclusive con vibrazioni cromatiche e materiche che offrono infinite personalizzazioni. Forme e concept innovativi che strizzano l’occhio al moderno design di interni.
Il valore della manodopera
Con semplicità e naturalezza Christian accoglie le visite di clienti e architetti da varie parti del mondo, un pubblico d’eccezione che apprezza il valore del tempo e della manodopera indispensabili per dar vita alle collezioni Botteganove. In ogni fase del processo produttivo infatti interviene l’artigiano che con abilità dà forma al manufatto: leviga le imperfezioni della ceramica, applica colore e decorazioni, posiziona a mano le tessere del mosaico, controlla infine la qualità del prodotto con occhio esperto e allenato.
Manualità e artigianalità sono il punto di forza di Botteganove. Niente a che vedere con la produzione seriale industriale, piatta e spersonalizzata.
Piastrelle firmate
Oggi alla “bottega” di via Molini lavora un team di circa 20 persone impegnate a curare nel dettaglio la produzione di questo “sogno di ceramica”. Dal laboratorio escono scatole e scatole di piastrelle destinate a impreziosire location in tutto il mondo: l’hotel esclusivo a Venezia e il locale trendy a Milano, la villa moderna e perfino la Fresh Hall di Harrods, tempio londinese del lusso, portano la firma Botteganove su qualche superficie.
Le collaborazioni con designer affermati portano alla ribalta questa realtà di provincia sulle pagine patinate delle riviste accrescendo la popolarità del brand non solo tra gli addetti ai lavori ma anche al grande pubblico. Cristina Celestino firma Plumage collezione che comprende mosaici di ceramica e porcellana ma anche vasi decorati a mano, che riprendono, come suggerisce il nome, il manto di piume di uccello. Studiopepe gioca con la tridimensionalità delle superfici creando il rivestimento Haiku ispirato all’architettura di Carlo Scarpa. Ultimo in ordine di tempo, il contributo del giovane designer inglese Adam Nathaniel Furman con New Town una serie di piastrelle dalle forme geometriche che unisce lo stile moderno italiano al classico britannico.
Negli ultimi anni Botteganove sta ricevendo commesse sempre più consistenti, ampliando gli spazi produttivi e mettendo a punto la distribuzione dei prodotti nei vari Paesi. Ma il suo fondatore rimane con i piedi per terra mantenendo come focus principale l’elevato standard qualitativo che lo ha portato al successo, tutto meritato!